SIMONE CARELLA
1946 – 2016
Simone Carella nasce a Carbonara di Bari nel 1946. Fin da giovanissimo si interessa di arte in tutte le sue forme: segue concerti, mostre e spettacoli di teatro. La sua prima esperienza concreta in ambito teatrale è del 1967. Carella è all'epoca fattorino presso la sartoria dello stilista Roberto Capucci, a Roma in via Gregoriana. Un giorno, uscendo dal lavoro e passando da Piazza di Spagna, conosce alcuni ragazzi un po’ particolari e capelloni con cui fa amicizia. Fra questi c’è Flavio Sorrentino che gli propone di accompagnarlo a Testaccio, al Dioniso Teatro.
Qui conosce Giancarlo Celli, regista sperimentale di cui diviene assistente. Insieme al gruppo Dioniso è a Spoleto dove lavora come aiuto regista, in uno spettacolo di Celli ispirato al testo Fecaloro di Elio Pagliarani.
Negli anni successivi Carella gravita attorno alla galleria d’arte L’Attico di Fabio Sergentini, un altro luogo cardine della realtà artistica e teatrale romana di quegli anni, che ospita una serie di iniziative legate all’arte. Con Sargentini collaborerà a diversi festival di musica e danza. Alla Biennale di Venezia del 1972 farà parte, come performer, dell’opera di Gino De Dominicis Seconda Soluzione di Immortalità, insieme a un giovane ragazzo down a causa del quale sia De Dominicis che Carella verranno processati per sequestro di persona e assolti perché “il fatto non sussiste”.
Da questo momento, e subentrando a Carmelo Bene che aveva appena abbandonato il Beat72, Carella comincia gradualmente ad affiancare Benedetti nella gestione del teatro. Il 1973 è l’anno in cui interviene sull’abituale modalità di programmazione del locale, definendo con maggior precisione la linea artistica da seguire, più identificativa rispetto agli anni precedenti, e con una particolare inclinazione per il teatro-immagine e la forma dell’happening.
Nel 1973 sono al Beat72, Giuliano Vasilicò, Bruno Mazzali e Memè Perlini.
Negli stessi anni ha la possibilità di realizzare spettacoli dissacratori, con la propria regia e la collaborazionedello scenografo Mario Romano. Peter Handke è il suo autore teatrale preferito e alcuni spettacoli sono tratti dalle sue opere Autodiffamazione e Cavalcata sul lago di Costanza: il primo, come scrive Giuseppe Bartolucci, consacra Carella ‘regista concettuale’ e dà il via al teatro della post-avanguardia con spettacoli, tra gli altri, della compagnia La Gaia Scienza di Marco Solari, Alessandra Vanzi e Giorgio Barberi Corsetti.
Per Simone Carella si consolideranno diverse collaborazioni tra cui quelle col disegnatore satirico Vincino e la redazione del Male, con l'Assessore alla cultura Renato Nicolini, con l’attore Victor Cavallo e col critico teatrale e drammaturgo Nico Garrone.
Seguiranno i Festival dei Poeti degli anni 1980, ’81, ‘94, ‘95 e ‘96, sempre organizzati col critico Franco Cordelli.
A Roma dal 1996 al 1999 fonderà e dirigerà il Teatro degli Artisti, in collaborazione col video-regista e documentarista Paolo Grassini, dove organizzerà spettacoli teatrali, rassegne di danza, mostre d'arte e concerti di musica contemporanea.
Nei primi anni del 2000 Simone Carella lavora a diverse regie radiofoniche, fra cui una su testo del poeta Valentino Zeichen e una su poesie di Velimir Chlebnikov recitate dall’attore Luigi Rigoni.
Dal 2007 al 2012 è ideatore di www.e-theatre.it, il primo portale web al mondo in cui è possibile seguire in diretta streaming, e successivamente rivedere in archivio, spettacoli e performance integrali di teatro, poesia, danza, arte e musica.
Durante l’eclettica attività di e-theatre, organizzata in collaborazione con Areta Gambaro, Carella dirigerà diversi artisti, fra poeti e attori in serate dedicate al poeta Elio Pagliarani; promuoverà la nuova drammaturgia teatrale, assecondando l’idea di Nico Garrone di una rassegna della non-scuola romana a cui parteciperanno Daniele Timpano, Lucia Calamaro, Andrea Cosentino e altri; coinvolgerà diversi musicisti ai concerti per la rassegna Suoni: i lunedì della musica, fra cui i compositori e pianisti Antonello Neri e Arturo Annecchino; sosterrà con l’ausilio video il Festival Musicometa diretto dall’organista Livia Mazzanti, gli spettacoli di danza della compagnia Caputo-Senica, con costumi e scene di Mario Romano, oltre a dar vita a collaborazioni con i più importanti festival teatrali, mostre d’arte, ed eventi culturali quali i cicli di incontri sulla drammaturgia e la scrittura per la rivista di teatro Quaderni di Scena.
Dal 2014 al 2015 tornerà a lavorare con poeti italiani e internazionali, ideando il festival Poetitaly, da lui coordinato insieme ad Andrea Cortellessa e Lorenzo Ciccarelli.
Rimarrà incompleto il progetto Roma 60/70: un affresco, una serie di affreschi per il Teatro India di Roma, commissionati agli scenografi di quegli anni, che avrebbero dovuto raccontare la storia dell’avanguardia romana di quel doppio decennio.